Ci siamo trovati
a vivere una situazione,
a difenderla –
a quel che dicono, col nostro sangue
e a odiarla
con fredda saggezza
e decenza.
Accerchiati in un
recinto di silenzi
che parleranno
con il ribrezzo
del cane
che martella la carne bollita
e il tepore.
Possiamo anche restare così
fino alla fine del mondo
modelli di soggezione
di follia collettiva
come genere di vita.
1988
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